TangoMoreno in CONCERTO
In questo spettacolo multimediale Diego Moreno reinterpreta gli ever green del "Pensamiento triste que se Baila" EL TANGO, i più bei brani di sempre, con musicisti di altissimo calibro, il tutto correlato dalla straordinaria coreografia di un gruppo di ballerini argentini di tango. Nel suo concerto Moreno centra perfettamente il suo obiettivo: far conoscere il suo artista preferito attraverso le sue parole e la sua musica accompagnandoci per mano nel "mondo Gardeliano" e delineando cosi i tratti di una personalità affascinante. Diego interpreta con grande "pasiòn" alcuni tra i capolavori composti dal "Zorzal Criollo", ed in più utilizza la "magia"di Gardel come "mezzo di trasporto" verso il mondo latino.
Se è vero che Don Carlos, partendo da un umile quartiere di Buenos Aires è riuscito con la sua voce, la sua musica, il suo linguaggio a conquistare il mondo, alla fine del concerto di Diego Moreno sarà difficile avere il dubbio che tale conquista non riesca anche a lui!
"Artisti di grido che, dopo aver approfondito la conoscenza delle tecniche più raffinate della musica latino-americana, raccontano la parabola indimenticabile dei loro grandi predecessori. Sono i cantanti che cercano di capire come la musica può unire, soltanto con le sue note, popoli diversi facendo dialogare nazioni magari in lotta tra di loro.
E' questo l'obiettivo che il musicista argentino Diego Moreno, in Italia dal 1991, persegue nel suo libro ''Cada dìa canta mejor Il mio Don Carlos Gardel'' pubblicato in abbinamento ad un Cd dalla Sigma Libri." (Novembre 2006 - La Repubblica)
A pieno titolo l'Autore si getta nella mischia letteraria del racconto biografico, pur essendo un musicista. Anzi, forse proprio per questo gli riesce l'impresa. Forse solo un musicista può davvero raccontarne un altro, cogliendone le note e le sfumature più vere e forse solo un argentino può parlare di un suo compatriota senza cadere nella retorica (anche se è proprio quel linguaggio universale che è la Musica ad abbattere quotidianamente le restrittive frontiere delle Nazioni).
Carlos e Diego appartengono a due secoli differenti, attraversati tuttavia da un filo comune che connette i loro due divesi e volontari esili: il Tango, non tanto come danza, ballo, ritmo ma piuttosto come intuizione di una Via, un ‘tao', un'espressione creativa non sempre bene definita ma sempre in movimento fluido: ‘eversivo' eppure così figlio della Tradizione, ribelle anche se spesso appannaggio borghese, anche culturalmente, ma in ogni sua manifestazione gesto di libertà, segno di sfida e, soprattutto, un atto d'amore... Proprio come questo dono rivolto a Carlos, dio-padre del tango da Diego suo generoso figlioccio e ‘tanghizzo' (un po' tanghero, un po' scugnizzo!)...
Che ogni giorno sia davvero migliore e ci canti il suo mistero, la sua gioia, la sua passione...
E più di tango per tutti!
ENZO DECARO
www.noteinedite.it
www.ramalama.es